Molto spesso quando si chiede ad una persona single, come mai ha preso la scelta di rimanere solo le risposte sono due: “non ho trovato l’anima gemella” oppure “io fidanzato/a?! Non ho voglia di impegnarmi”.
Ebbenesì partiamo dal presupposto che la relazione è composta da diverse dimensioni: intimità, passione, impegno (Sternberg, teoria triangolare dell’amore). L’intimità si riferisce ai sentimenti ti confidenza e affinità, non solo intimità intesa come “fisica” ma anche intellettiva. Questa dimensione non è data per scontata da tutti: molti si nascondono senza lasciar trasparire idee personali o opinioni spesso per paura ma altrettante volte per non confrontarsi con l’altro/a. Ad esempio ci sono molte coppie che non parlano di figli, matrimonio, gestione del partimonio personale e familiare e che arrivano ad un certo punto della relazione a scontrarsi su questi temi…proprio perchè non ne hanno mai parlato prima!
La passione riguarda gli aspetti più impulsivi dunque i desideri sessuali, il predominio da parte di uno dei due partner e la sottomissione dell’altro.
L’impegno è il decidere di amare qualcuno e mantenere la relazione a lungo termine ma, non sempre il decidere di amare qualcuno si trasforma in una relazione a lungo termine e, viceversa, una relazione non sempre si avvia grazie alla decisione di amare qualcuno. Alcuni autori come Bauman sostengono che oggi sia molto difficile impegnarsi a causa della società liquida priva di legami e ricca di scelte….talmente tante da decidere di non scegliere!
Chiarita una relazione e le sue componenti allora perchè si litiga? Per tanti motivi ma per lo più per la carenza di dialogo. Mi capita spesso di conoscere e vedere coppie che sanno poco l’uno dell’altra su molti aspetti che risultano importanti a lungo termine per la relazione..e perchè? Non parlano. La rabbia dunque si scatena quando non si riconosce più l’altro, quando lo si conosce sotto un nuovo aspetto che non ci si aspettava, quando si idealizza qualcosa senza peró averne le basi ed improvvisamente si scopre qualcosa di totalmente diverso. C’è chi urla, chi sbatte la porta, chi non parla, chi mostra disinteresse…sono tutti segnali da cogliere. Ognuno di noi sà bene che solo all’interno della relazione i due attori possono trovare la chiave di svolta, perchè solo loro sanno dinamiche e comportamenti dell’altro/a ma ció che risulta importante è non sottovalutare i segnali che ci dà l’altro e soprattutto parlare di quello che ci passa per la mente.
Ognuno di noi pensa che l’altro possa capre il motivo di un’arrabbiatura o dell’innalzamento del tono di voce ma non date mai per scontato che chi avete di fronte capisca e comprenda il vostro linguaggio non verbale. L’unico modo per far capire è farsi capire. Dunque alzare la voce o arrabbiarsi è un meccanismo di difesa ma, esauriti questi impulsi, se l’altro fatica a comprendere, spiegatevi. Esistono numerosi interventi di coppia basati sul dialogo dove si insegna a parlare e riformulare un discorso fatto: dunque non sta solo a chi “sbraita” farsi capire ma sta anche all’altro accogliere i pensieri.
Il litigio è costruttivo..
Assolutamente si! Spesso si arriva a litigare dopo lunghi periodi di tensione ed accumuli e, discuterne, porta alla scarica di questa tensione per poi tornare alla normalità. Inoltre ci permette di capire come pensa e cosa pensa il nostro partner rispetto a temi definiti “caldi” così da trovare dei compromessi o delle strategie alternative per riuscire a venirne fuori. Dunque ascoltate, non scappate, dosate qualsiasi forma di offesa e non pensate che ogni litigio sia uguale ai precedenti, ognuno ha le sue ragioni ed i suoi punti di svolta.
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