Tempo fa vi avevo parlato dello stress e del caro Seyle che ne aveva parlato in ambito psicologico. Ma come fare per moderarlo?
Lo stress è una risposta fisiologica del nostro organismo a situazioni complesse che riteniamo non si possano fronteggiare. Il ruolo dell’umorismo in questo campo è stato molto studiato: potenzia le capacità di trovare significati alternativi agli stimoli minaccianti. Diciamo che è come indossare un paio di occhiali nuovi: quelli precedenti fanno vedere solo in bianco e nero, quelli attuali iniziano a far vedere delle sfumature, dei colori che permettono di stemperare gli animi e vedere la situazione da punti di vista differenti. Tuttavia essere produttore di umorismo è più protettivo che esserne solo fruitori.
L’umorismo è una peculiarità dell’essere umano: rappresenta la capacità intelligente e sottile di individuare e ritrarre gli aspetti comici dell’ambiente.
Già Sigmund Freud affermava nella sua opera “Motti di spirito e la sua relazione con l’inconscio” la forza dell’umorismo: è un atto creativo, liberatorio che permette di vivere delle situazioni in maniera attenuata senza che queste possano creare danno o disagio psicologico alla persona. Per questo lo inserisce tra i meccanismi di difesa perché aiuta a difenderci da eventi traumatici o stressanti favorendo il distacco emotivo.
Esistono inoltre numerosi articoli che dimostrano gli effetti benefici della risata: aumenta le difese immunitarie e l’attività cardiovascolare. Quando invece siamo sottoposti a eventi stressanti per lungo tempo, le difese immunitarie tendono a scemare e compare il classico senso di stanchezza, irritabilità e malumore e dunque aumenta la sensibilità del nostro organismo nel contrarre malattie.
Ma che cosa fa ridere? Alcuni affermano che è la novità a portare al riso, altri l’incongruenza di uno stimolo: tutti possiedono dei modelli cognitivi passati e, quando si riscontrano delle incongruenze rispetto a questi compare la risata. Ognuno di noi è portato a sorridere e ridere in momenti e situazioni differenti e, soprattutto, c’è chi ride tanto e chi ride poco; questo sembra sia dovuto all’ambiente in cui si è cresciuti e alla proporzione di “comicità” o “serietà” a cui si era sottoposti da piccoli.
Un altra componente importante dell’umorismo è l’aggressività: Nietzsche affermava che ridere significa “essere maligni mantenendo la coscienza tranquilla”. Infatti si ritrova l’umorismo in questo senso nei comportamenti considerati passivo-aggressivi e nel sarcasmo. Alcune teorie sottolineano che l’umorismo sospende la capacità di giudizio momentanea permettendo tutto, anche battute molto aggressive e pungenti risultando dunque una valvola di sfogo concessa e praticata da molti.
Dunque valvola di sfogo o protezione allo stress, l’umorismo sembra essere un buon meccanismo di difesa da utilizzare nelle giornate più grigie o in situazioni scomode!
“Mentre si ride si pensa che c’è sempre tempo per la serietà”Franz Kafka
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